La vita di Lucien Ginsburg, terzo figlio nato il 2 Aprile 1928 a Parigi (pochi istanti prima di una gemella) da una coppia di  ebrei fuggiti dalla Russia 10 anni prima in seguito alla Rivoluzione bolscevica, meriterebbe di essere raccontata a prescindere dal valore artistico delle sue opere: si potrebbe dire anzi che queste siano state l' occasione per conoscerne le "gesta" ma non sono state mai lo scopo della sua vita, possiamo ragionevolmente affermare.

Infatti le sue prime aspirazioni artistiche si svilupparono verso la pittura, dall' Accademia di Montmartre al Liceo Condorcet dove, nonostante il pesante clima anti-semita (siamo nei primi anni '40) si mise subito in luce; nel frattempo pero' aveva iniziato a frequentare i club notturni dei favolosi anni '30, entrando in confidenza con una delle regine di quell' ambiente, Fréhel, che lo fece partecipare ad un suo spettacolo in veste di diavoletto (aveva 11 anni all' epoca); sempre in quegli anni inizio' a fumare le sue prime sigarette.

Iscrittosi all' Accademia delle Belle Arti, la abbandono' quando fu certo di averne ricavato gli insegnamenti fondamentali, avendo come punto di riferimento "coloristico" Paul Klee; la vita da bohemienne non faceva per lui pero' anche perche' nel frattempo aveva iniziato una storia con una compagna di corso e allora, piuttosto che passare le notti in casa d' altri (anche quella di Salvador Dali, a sua insaputa!) accetto' un posto da maestro di disegno e contemporaneamente di badare, la notte, ai bambini della casa dei rifugiati israeliti.

Completato il servizio di leva, sposo' Elizabeth Levitsky e per incrementare le entrate si diede da fare come colorista di foto cinematografiche, finche' si decise di fare piano-bar. Il passo successivo fu superare l' esame alla SACEM (la SIAE francese) in qualita' di compositore, arrangiatore ed autore collo pseudonimo di Julien (da Stendhal) Grix (per il pittore Gris); nel 1954 pote' cosi depositare le sue prime 6 canzoni.

Fino al 1957 Lucien prosegui la sua attivita' di pianista, concertista, direttore d' orchestra nei music-hall; quell' anno avvennero 2 fatti che cambiarono la sua vita: il divorzio con Elizabeth e la prima partecipazione radiofonica a France-International.

La "popolarita'" crescente lo porto' ad esibirsi al Milord l'Arsouville sulla rive droite della Senna, dove una sera conobbe Boris Vian del quale diventera' amico (seppur per un breve periodo visto che questi morira' 2 anni dopo)

Nel 1958 apparve per la prima volta in TV ed ottenne successo con la canzone "Le poinçonneur des lilas" che ando' a far parte del primo album "Du Chante a la Une" dopo la quale inzio' una tournee teatrale che lo laureo' star del genere cabarettistico.

Ma la sua aspirazione era quella di essere compositore piuttosto che interprete, come brillantemente esposto nell' EP " Juliette Gréco chante Serge Gainsbourg" costruito su 4 suoi brani; contemporaneamente partecipo' ad un film di Michel Boisrond con Brigitte Bardot in un ruolo di cantante.

All' inizio degli anni '60 compose il suo terzo album di cui faceva parte "La chanson de Prévert" senza rinunciare pero' all' attivita' parallela di attore (in film peplum!): e' una piccola rivoluzione nel panorama francese che un cantante intelligente non venga dalla rive gauche, che porti alla ribalta il mondo un po' dandy dei bar sui Champs-Elysées, che citi come fonte d'ispirazione Baudelaire

Intervistato nel 1963 nella trasmissione televisiva Discorama, non si nascose dietro dichiarazioni di falsa modestia "La Nouvelle Vague sono io. Nouvelle Vague, cioe' avanguardia della canzone. C'e' tutto un linguagio da inventare. Un mondo da creare, tutto e' da fare".

Intanto collaborava in veste di compositore con Petula Clark, Juliette Greco, Dalida, Brigitte Bardot, Valérie Lagrange e vedeva la nascita della sua prima figlia Natacha.

Musicalmente pero' l' LP piu' importante di questa prima fase e' quello del 1965: "Gainsbourg Percussions" del quale fa parte "Couleur cafe'"; commercialmente fu un disastro tale da spingerlo ad abbandonaare la tournee' successiva dopo sole 5 date; in compenso una sua canzone interpretata da France Gall all' Eurofestival (a Napoli) raggiunse il primo posto in buona parte d' Europa (con le logiche ricadure monetaria sull' autore).

Anche grazie a questo successo internazionale la televisione francese gli dedica il suo primo special "Gainsbourg tel quel"; lo stesso giorno si separa da Beatrice, la madre del suo primo figlio (il divorzio avverra' l' estate del 1966).

Oltre a scrivere altre canzoni per France Gall ("Baby Pop" et "Les sucettes") e lavorare sul musical "Anna" a cui partecipavano Sacha Distel e Dalida, Serge continua la carriera d' interprete con una canzone di successo come "Docteur Jekyll et Monsieur Hyde"; in occasione di un' intervista dell' epoca spiego' chiaramente qual' era la logica che gli faceva scegliere quali canzoni riservare a se' e quali da consegnare ad altri: "Ho fatto un calcolo matematico molto semplice...mettiamo che scrivo 12 pezzi per un mio album, belli, con titoli elaborati, preziosi. Su questi 12 solo 2 girano su radio e TV, gli altri sono assolutamente ignorati. Dunque io scrivo 12 canzoni per 12 interpreti differenti cosi' avro' 12 successi".

Nell' aprile del 1967 fece una piccola apparizione in una serie televisiva che raccontava i fatti della Rivoluzione francese, nei panni del Marchese de Sade: fu come una scintilla che diede inizio alla seconda fase della sua storia.

 

 

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