La tradizione dei canti popolari in Bulgaria fu paradossalmente salvaguardata dall' isolamento in cui questa cadde nell' immediato dopoguerra; infatti fin dagli anni '50 vennero incentivati i numerosi cori che si andavano formando allora (i piu' importanti dei quali erano quelli di Philippe Koutev, e poi di TRV, Toulbachine, Plovdiv): la loro eccezionale qualita' consisteva nella precisione ed aspressivita' timbrica e riproponeva l' uso del canto diafonico (che in Italia venne approfondito negli anni '70 da Demetrio Stratos), tecnica che vide Raina Katzarova (collaboratrice di Bela Bartok) come vertice assoluto.

E fu lo stesso Philippe Kourtev il primo che provo' ad esportare questi ensemble oltre-cortina, tentativo che riusci' successivamente al coro RTV (Radio Televisione di Stato); questo era composto da cantanti selezionate ogni anno mediante un concorso che raggiungeva ogni minuscolo paese, proprio per garantire l' eccellenza delle voci che sarebbero state le interpreti non solo dei piu' popolari canti tradizionali quali "Kalimenka Denkon", "Izpoved", "Altan Mars" ma anche di melodie piu' complesse ed evolute.

Gli anni della consacrazione mondiale furono quelli della seconda meta' degli anni '80, in cui le 2 raccolte intitolate (in francese, per scelta distributiva) "Les Mystere des Voix Bulgares" non solo ottennero il plauso della critica ma vendettero "come un disco pop" (come osservo' il Wall Street Journal.

Ora, passata la moda, come spesso accade per questo genere di suoni world-music, sembrerebbe non essere rimasto nulla; invece le grandi interpreti bulgare producono dischi perfino piu' attraenti alle orecchie occidentali (considerando che nel frattempo la Bulgaria ha agganciato culturalmente il resto d' Europa), ma non vengono purtroppo supportate discograficamente al di fuori della loro nazione; segnaliamo dunque alcune delle partecipanti al progetto iniziale( Stefka Subotinova, il trio Bulgarka), i cori tuttora operanti (Plovdiv, Trakia) oltre al sassofonista Yuri Yunakov che potremmo definire il Goran Bregovic bulgaro, sia per la scelta di riarrangiare canzoni di matrimoni e funerali, sia per la vena pop, influenzata sicuramente dal suo lungo soggiorno negli Stati Uniti.   

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